Lunana – Il Villaggio alla Fine del Mondo
Regia: Pawo Choyning Dorji
Anno: 2019
Paese: Bhutan
Interpreti:
Sherab Dorji, Pem Zam,Ugyen Norbu Lhendup,
Kelden Lhamo Gurung, Kunzang Wangdi
Lunana ci insegna a fare ciò che amiamo
Lunana – Il Villaggio alla Fine del Mondo (Lunana – A Yak in a Classroom)
è un film bhutanese (Regno del Bhutan/Druk Yul) del 2019,
che è arrivato a Marzo nelle sale, sull’onda della nomination all’Oscar come miglior film internazionale.
In apparenza potrebbe sembrare un attacco ai giovani e alla modernità in generale, invece questo piccolo film è altro.
Ugyen (Sherab Doji, esordiente come il resto del cast, anch’egli cantante come il suo personaggio, voleva andare in Australia)
sogna di fare il cantante e ha un pessimo rapporto con la nonna,
che vorrebbe che continuasse a fare il lavoro per cui ha studiato, ovvero l’insegnante.
Il giovane ama frequentare i locali, adora chattare con il suo telefono di ultima generazione e ascoltare la musica ed è oggettivamente molto bravo a cantare.
Il suo atteggiamento svogliato spinge la direzione dell’ufficio di collocamento, per il suo ultimo anno di formazione obbligatorio, a mandarlo in uno sperduto villaggio sulle montagne, a oltre 3mila metri.
Lì non ci sono elettricità, riscaldamento, internet e mezzi di trasporto, tanto che ci si arriva a dorso di mulo, dopo un viaggio di 6 giorni dall’ultima fermata dell’ultimo autobus disponibile.
Ovviamente il villaggio è Lunana e all’ultima fermata lo vengono a prendere in due, tra cui Michen
(Ugyen Norbu Lhendup, giovane ingegnere disoccupato nella realtà),
che lo chiama rispettosamente Signore, lasciandolo interdetto.
Non solo.
A pochi km da Lunana, tutto il villaggio gli viene incontro per dargli il benvenuto, quasi fosse una divinità arrivata dal cielo per sistemare i loro problemi.
Perché il film di Pawo Choyning Dorj, ben lungi dall’essere un ruffianissimo film di propaganda governativa, non manca invece di sottolineare i tanti problemi che ancora affliggono la piccola nazione dell’Asia meridionale.
Ugyen, in principio, si sente sperduto, vuole tornare a casa subito.
Poi i bambini e la gente del posto finiscono per farlo sentire apprezzato come essere umano,
in primis dalla piccola Pem Zam, “la capitana della classe”
(Anche l’attrice si chiama Pem Zam, è al suo debutto e studia nella scuola che si vede nel film.
Sogna andarsene da Lunana e guidare finalmente un’auto. Non conosce internet o l’elettricità),
che viene voglia di abbracciare e coccolare per la sua intelligenza e la sua voglia di fare.
Ugyen, senza che gli venga chiesto nulla, inizia a fare diversi doni alla povera scuola del villaggio, trasformandola.
Anche con l’aiuto di Michen e del Capo villaggio Asha, entrambi desiderosi di rendersi utili e amanti della cultura, tanto che dicono al giovane maestro:
“Gli insegnanti sono da rispettare perché toccano il futuro” ovvero i bambini.
Tra i personaggi che colpiscono l’attenzione vi è la giovane pastora di Yak, Saldon
(Kelden Lhamo Gurung, studentessa universitaria,
è una cantante conosciuta nel suo paese anche perché lavora per il M-Studio),
che sulle cime canta tutti i giorni, incantando la vallata.
“Offro il mio canto come le gru, che non si aspettano nulla in cambio.
Lo offro a tutti, agli uomini, agli animali, alla natura, agli dei. Lo faccio perché mi piace.”
Saldon è innocente nel senso più reale del termine, dona con il sorriso sulle labbra ed è felice di cantare, senza cercare la gloria oppure la ricchezza.
Concetti semplici ma niente affatto sciocchi o banali.
Dovremmo tornare tutti a cantare, scrivere, ballare perché ci va, senza aspettarci niente in cambio.
Credo ci farebbe bene all’anima.
Lunana è uscito in 15 sale cinematografiche in tutta Italia da fine marzo, distribuito da Officine Ubu
NOTE del Regista Pawo Choyning Dorj.
” La Ricerca della felicità:
Essendo la nazione della “felicità interna lorda”, il Bhutan è presumibilmente il paese più felice del mondo.
Ma cosa significa davvero essere felici?
I bhutanesi sono davvero così felici?
Ironia della sorte, molti bhutanesi lasciano il Bhutan, la terra della felicità,
per cercare la propria versione di “felicità” nelle moderne e scintillanti città dell’ovest.
Con Lunana: Il villaggio alla fine del mondo, ho voluto raccontare una storia in cui anche Ugyen,
il giovane protagonista, desidera andare alla ricerca della sua felicità.
Tuttavia è costretto a intraprendere un altro viaggio.
Si ritrova in un mondo che è diverso dal mondo moderno in ogni aspetto.
Durante questo viaggio si rende conto che ciò che cerchiamo così disperatamente nel mondo materiale,
in realtà esiste da sempre dentro di noi, e che la felicità non è davvero una destinazione ma il viaggio.”
Pawo Choyning Dorj uno scrittore, fotografo e regista del Regno del Bhutan.
L’introduzione di Pawo al cinema è avvenuta nel 2012, quando ha lavorato come assistente di Khyentse Norbu per il film Vara: A Blessing